alberghi NO ECOBALLE A CASERTA: APPELLO
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martedì 1 gennaio 2008

APPELLO

appello

Alle cittadine e ai cittadini della provincia di Caserta

Ai Comitati di lotta, alle associazioni e ai movimenti

Al Presidente della provincia di Caserta

Ai Sindaci della provincia di Caserta

Ai parlamentari e agli esponenti di governo che vivono in provincia di Caserta

Al Prefetto di Caserta

Al Commissario Straordinario ai Rifiuti

Al Commissario Straordinario alle Bonifiche


Nonostante l'evidenza di una emergenza diventata dramma a causa di una gestione straordinaria durata 14 anni, nonostante gli sprechi di denaro pubblico, con oltre mezzo miliardo di euro all'anno, nonostante un sistema emergenziale che si è autoalimentato senza controlli, nonostante le conclusioni della commissione bicamerale di inchiesta sulla Campania che ha dato un giudizio estremamente negativo del commissariamento mettendo sotto accusa il sistema di potere politico regionale che ha determinato lo stato di cose, il Governo nazionale ha deciso di prorogare una gestione commissariale che ha costituito non “una soluzione inefficace”, ma il problema stesso. Abbiamo atteso con poca fiducia il Consiglio dei Ministri del 28 dicembre. E puntualmente la doccia gelata ci è arrivata addosso. Adesso di fronte a noi ci sono altri 11 mesi di commissariamento straordinario in continuità con quello appena trascorso.

Ma anche in queste condizioni non dobbiamo arrenderci. La lotta continua.

Intanto chiediamo agli esponenti del governo, parlamentari, consiglieri regionali che vivono in provincia di Caserta di sostenere apertamente e con forza le ragioni della correttezza e del ripristino della legalità, troppo spesso messa sotto i piedi dal Commissariato Straordinario, e di difendere la provincia di Caserta, che da sola ospita il 70% delle eco-balle prodotte in Campania.

In secondo luogo chiediamo al Presidente della provincia di Caserta di avanzare nuovamente, in forma ufficiale, al nuovo Commissario Straordinario, come le province di Salerno e di Benevento, la richiesta di una gestione autonoma del ciclo dei rifiuti e la restituzione dei pieni poteri, delle risorse e delle opportunità alle municipalità e alla provincia per un ciclo virtuoso, non basato sul binomio “trasporta e distruggi” (discariche, cdr, termovalorizzatori), ma, così come sostenuto nelle osservazioni dell’Ente Provincia al Piano Regionale, sull’opposta buona pratica della riduzione, raccolta differenziata, riciclaggio, tecnologie dolci per la frazione indifferenziata, incentivando le municipalità a tali buone pratiche e lasciandole libere di conferire i materiali differenziati ai riciclatori, fornendo a tutti i comuni che ne fanno richiesta le risorse per realizzare le isole ecologiche e realizzando subito almeno 5 impianti di compostaggio nella provincia.

In terzo luogo chiediamo al dott. Cimmino, nuovo Commissario Straordinario, un incontro urgentissimo affinché sia possibile presentare le proposte in merito alla crisi causata dalla stessa gestione commissariale. Sebbene non tocchi a noi, che subiamo l’arroganza di questo sistema, avanzare ipotesi di soluzione, di fronte però a questa crisi che investe la dignità e la salute del nostro popolo, ci assumiamo per senso di responsabilità questo onere, ritenendo necessario dare una risposta immediata per far fronte in maniera ragionevole alle migliaia di tonnellate di rifiuti tal quali riversati in strada e le migliaia di eco-balle in attesa di sito provvisorio. Sarebbe un grave errore spostare questi rifiuti in aree agricole – come quelle individuate a Carinola e a Pignataro - o in cave dismesse, in quanto in entrambi i casi i rischi di inquinamento delle falde e di distruzione delle economie è molto alto. Peraltro la stessa normativa vigente, ed in particolare la Legge 228/2001 art.21, vieta esplicitamente l’utilizzo di aree agricole come discarica, e obbliga tutte le Istituzioni preposte a definire le zone di fondamentale importanza agraria dove è fatto divieto di localizzare siti per stoccaggio o discariche di rifiuti: questa legge deve essere rispettata, e dunque bisogna subito revocare le ordinanze relative a Carabottoli e ai Cento Moggi. Proponiamo, invece, sia per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti di livello municipale o di ambito, che per i siti di stoccaggio provvisorio delle ecoballe, capannoni industriali in disuso, con costi di acquisto o di fitto a carico del Commissariato, scelti in aree idonee, lontano da centri abitati e comunque con il consenso delle municipalità e delle popolazioni. Tali strutture dismesse, essendo già pavimentate, coperte e totalmente o parzialmente chiuse, con adeguata impermeabilizzazione e dotazione di impianti di captazione del percolato e di ventilazione, possono contribuire anche alla inertizzazione delle ecoballe e dei rifiuti e comunque impedirebbero gli effetti di inquinamento e di danneggiamento della produzione agricola che invece sono determinati da posizionamenti in zone agricole o comunque in aree scoperte e non attrezzate. In questo modo si eviterebbe inoltre il concentramento su un unica zona di tutto l'impatto ambientale. Tale indicazione è naturalmente valida solo per i rifiuti che già sono stati prodotti, mentre ribadiamo la necessità di responsabilizzare subito province e comuni e raggiungere in tempi drasticamente brevi gli obiettivi previsti dalla legislazione nazionale in ordine alla raccolta differenziata, obiettivi che le buone pratiche di diversi comuni in provincia di Caserta e in Campania, oltre che in Italia, dimostrano possibili e realistici.

Chiediamo, pertanto, che si convochi in seduta straordinaria il Consiglio Provinciale con la presenza del Commissario Straordinario per discutere di queste proposte, e che di seguito venga convocata la conferenza dei Sindaci della provincia per assumere le decisioni conseguenti.

Hanno aderito per il momento:

Il Coordinamento dei comitati di lotta dell'Agro Caleno, le federazioni provinciali di Caserta di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi, Sinistra Democratica, Riccardo Luberto (socio Legambiente; http://carinolanoecoballe.blogspot.com), Lino Martone (altragricoltura), Giosuè Bove (segr. prov.le rifondazione comunista), Enzo Falco (segr. prov.le Verdi), Giuseppe Di Gregorio (segr. prov.le Sinistra Democratica), Francesco Nigro (segr. prov.le Comunisti Italiani), Maria Carmela Caiola (assessora provinciale), Enrico Milani (assessore provinciale) Amilcare Nozzolillo (capogruppo PRC – Sinistra Arcobaleno consiglio provinciale), Davide De Stavola (segr. circolo PRC Pignataro), Giancarlo Di Marco (segr. circolo PRC Sessa Aurunca), Roberto Rotunno (segr. circolo PRC Carinola), Francesco dell'Ovo (segr.circolo PRC Sparanise e consigliere comunale), Giorgio Valente (consigliere comunale PRC Pignataro), Tesia Fuoco (segr. circolo PRC Calvi Risorta), Carmelo Bonacci (consigliere e assessore PRC Calvi Risorta), Amedeo La Peruta (segr. circolo PRC Capua), Sergio Raucci (comitato polit. prov.le PRC), Giovanni Capobianco (Vice-Sindaco di Capodrise), Raffaele Aveta (presidente parco di Roccamonfina), Angelo Veltre (responsabile provinciale rifiuti ed energia), Pasquale Pino (assessore all'ambiente del Comune di Teano), Roberto Fusciello (responsabile Giovani Verdi), Del Vecchio Gerardo (Verdi Pignataro Maggiore), Lorenzo Razzino (Verdi Carinola), Enzo Compagnone (assessore Sessa Aurunca), Clemente Carlino (vice sindaco Grazzanise), Giarcarlo Burrelli (Verdi Mondragone), Tony Bonaccio (Verdi Pastorano), Antonio Casolaro (cittadino),

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