alberghi NO ECOBALLE A CASERTA: IL BASTONE E LA CAROTA
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sabato 5 gennaio 2008

IL BASTONE E LA CAROTA

E’ CRISI NAZIONALE

Qualche giorno fa commentando l’azione del governo sull’emergenza rifiuti in Campania abbiamo scritto “il governo ha partorito il proroghino”.

Ebbene il risultato della politica del governo – quella di non governare - sta spiegando i suoi effetti.

La situazione è diventata esplosiva e, quindi, adesso il governo dovrà intervenire nuovamente.

Eppure che la situazione in Campania si fosse incancrenita era chiaro a tutti.

Sentiamo ogni giorno autorevoli pensieri di autorità di ogni ordine declinare le criticità e le peculiarità del fenomeno Campania. Ma ciò nonostante per il governo “tutto poteva continuare come prima per altri 11 mesi”. Ciò è inaudito. Il popolo napoletano e quello campano sono abituati a sopportare angherie di ogni genere ed è di tutta evidenza qualcuno ha pensato che avrebbe abbassato la testa e sopportato anche questa volta.

Ma anche la pazienza e la tolleranza storica dei napoletani ha un limite che tutti farebbero bene a tenere presente.

L’arroganza, la violenza, i proclami dittatoriali non è detto che diano sempre il risultato che ci si aspetta. Anzi personalmente riteniamo che oltre ad avere l’effetto negativo di esasperare gli animi e allontanare i cittadini dalle istituzioni possono soltanto creare i presupposti per i disoridini a cui stiamo assistendo. Ci verrebbe da pensare che tutto sia stato pianificato se non fosse che ciò avrebbe richiesto una capacità di analisi e di organizzazione che non riconosciamo alla struttura commissariale .

Dopo oltre un decennio di inefficacia ed inefficienza di sistema come si può pensare che la struttura commissariale possa avere la credibilità necessaria a gestire una crisi di così vaste proporzioni?

I territori si rivoltano giustamente e chiedono il rispetto dei patti già fatti e mai mantenuti e chiedono trasparenza nelle scelte che vengono fatte per individuare i siti.

E’ possibile che il commissariato si muova senza una griglia di criteri di riferimento?

Se la struttura può muoversi senza “nessuna regola precisa” quale comprensione poi può chiedersi alle comunità che si oppongono a scelte palesemente “inidonee”?

Nel nostro caso per esempio l’ARPAC ha relazionato ampiamente e ripetutamente sull’inidoneità del sito invece i prefetti e la struttura commissariale insistono che “bisogna fare i carotaggi”.

Quali sono gli interessi che stanno dietro a tale “accanimento”? Non tocca di certo a noi stabilirlo.

Quello che certamente possiamo rilevare è che il commissariato sta facendo ulteriori inutili spese su Carabottoli che non serviranno a nulla. Perché diciamo questo? Perché la relazione dell’ARPAC è fondata non soltanto su una mera valutazione di carattere geofisico del terreno ma da tutta una serie di valutazioni che di fatto non potranno essere superate da nessun carotaggio. Allora continuiamo a non capire lo sperpero reiterato di risorse pubbliche che potrebbero essere senz’altro meglio impiegate.

Se poi qualcuno pensa di annullare la relazione dell’ARPAC in qualche modo, il governo farebbe bene ad iscrivere anche tale agenzia nella lista degli “enti inutili” in modo che “l’ente preposto all’eliminazione degli enti inutili” (invenzione di questo governo) possa provvedere con sollecitudine.

La brutta piega dell’affare rifiuti consiglia, comunque, a tutti “molta cautela”.

Tutti hanno capito quello che sta succedendo, perché nell’odierna società è più difficile “controllare” i pensieri, censurare le informazioni di quanto non potesse accadere soltanto 10 anni fa. Ma molti non se ne sono ancora accorti e quando se ne accorgeranno sarà per loro troppo tardi.

La politica che adesso è stata attuata dalla struttura commissariale è quella della carota e del bastone.

Da qualche parte si riesce ad entrare utilizzando la carota. Da qualche altra parte invece si riesce ad entrare solo utilizzando il bastone.

La provincia a questo punto dovrebbe intervenire con uno scatto di “coraggio” –che non si può sempre solo dichiarare a chiacchiere- con un piano serio e impegni seri. Il governo dovrebbe intervenire con un provvedimento sensato di superamento immediato della stagione emergenziale. Le istituzioni tutte dovrebbero intervenire a tutela della loro stessa dignità per evitare un disastro ambientale certo e senza precedenti.

Chi troverà per primo il coraggio?

Questo è l’interrogativo centrale di questi giorni.

La situazione che già oggi sembra fuori controllo è suscettibile di ulteriori peggioramenti e di sviluppi imprevedibili nei prossimi giorni.

Quando deliberatamente si abdica al buon senso e alla ragionevolezza poi è anche possibile che la notte della ragione prenda il sopravvento e che … non si capisca più niente.

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